Il Buon Vecchio Libro recensisce “Com’è profondo il Male” di Guido Rojetti

“Laz si recò all’aeroparto di Capodichino a testa bassa.
Guardò il suo aereo ed esclamò «DC10!» e l’aereo rispose «10!» e, fatte le presentazioni, entrò in pancia a quella supposta alata (supposta poiché si suppone che le cose supposte si possano più facilmente introdurre) come Giona alla balena. Va detto che Laz soffriva di malaria e quindi volare non gli faceva certo bene.”

Ho iniziato a leggere Com’è profondo il Male durante la stesura della mia tesi, dove stavo trattando temi come la paura, l’ansia, lo stress, stimolare il sistema immunitario e come proprio l’umorismo può aiutare a superare tutto questo, l’umorismo sconfigge il male, sorridere, ridere fa bene al nostro organismo, riuscire ad esorcizzare il “Male” con una sana risata.
L’umorismo è un alleato inaspettato per gestire l’ansia, lo stress e
aumenta l’immunoglobulina A.

Quindi leggere libri che fanno ridere ma allo stesso tempo fanno riflettere fa
bene, e in questo l’autore Guido Rojetti ci è riuscito perfettamente
con il suo nuovo lavoro, Com’è profondo il Male.

 

Bellissima l’idea dell’autore di affiancare al racconto anche delle foto che ritraggono momenti di vita, ricordi, nostalgia degli anni passati, rendendo più veritiera la storia che in quel momento sta raccontando.

Il lettore riesce a leggere e vivere i racconti grazie allo stile di scrittura dell’autore, pur essendo racconti tristi e dove il “Male” la fa da padrone, l’autore riesce a strappare un sorriso al lettore.

Com’è profondo il Male si legge in maniera scorrevole e non annoia, e poi un altro tocco sono gli aforismi scritti prima di iniziare un nuovo racconto.
Un libro ideale da leggere rilassati in vacanza.
Un libro adatto in questo periodo per strapparci un sorriso e farci comprendere
come anche il “Male” può essere ironizzato e trovare il lato
comico della situazione, non dobbiamo farci prendere dallo sconforto, il
sorriso è lo strumento per sconfiggere il “Male”, è questo che
l’autore, Guido Rojetti, vuole dire attraverso questo suo lavoro.
Come dice l’autore:

“Se un testo scorre leggero, non è stato scritto con leggerezza”.

Non è facile rendere leggero un racconto dove i protagonisti sono i cattivi, il “Male”, come Al Capone, che diventa “Al Cafone”, quasi quasi diventano anche simpatici. Il caricaturista quando disegna un volto enfatizza un particolare del viso per rendere divertente l’immagine che sta disegnando, ecco, Guido Rojetti fa la caricatura del “Male” con le parole.

In questi ultimi due anni sembra che il “Male” ci circonda, ci fa paura, ci fa più vedere la vita con tristezza, malinconia, è lì pronto a colpirci, allora impariamo dall’autore a trovare la parte umoristica, il nonsense di questa vita e sicuramente vivremo meglio, impariamo ad immunizzarci dal “Male”, come? Impariamo a sorridere, a ridere, perché ridere fa “Bene” e il “Bene” sconfigge il “Male”.

Com’è profondo il Male, leggerlo fa bene alla salute, io ne so qualcosa…

Chiudo questa mia recensione con una frase che mi ha colpito in modo particolare, ironica ma fa riflettere, come per le medicine, dove si consiglia di leggere bene le avvertenze.

“Attenzione!

Questo libro contiene freddure che potrebbero influenzarvi.
Se ne sconsiglia vivamente la lettura agli agelasti e a coloro che prendono tutto maledettamente sul serio”.

Com’è profondo il Male

di Guido Rojetti

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Casa Editrice: Youcanprint – 204 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook

Il Buon Vecchio Libro recensisce “Com’è profondo il Male” di Guido Rojetti
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