GIOCARE CON LE PAROLE

NEL LABORATORIO DELLA LETTERATURA

Raymond Queneau (1903-1976)

L’eccitamento
di idee simultanee
può derivare
e da ciascuna parola
isolata, o propria
o metaforica,
e dalla loro collocazione,
e dal giro della frase,
e dalla soppressione stessa
di altre parole e frasi.

Giacomo Leopardi

Raymond Queneau è stato uno scrittore dalle doti non comuni di innovatore e sperimentatore. Oltre a vantare una carriera letteraria multiforme, nel 1960 Queneau fonda, insieme all’amico matematico e scacchista Françoise Le Lionnais, il cosiddetto gruppo dell’OULIPO, che punta a sfruttare tutte le risorse di gioco e di creatività del linguaggio, trasformando la pratica letteraria in un ingegnoso laboratorio linguistico-matematico. È lo stesso Queneau a definire gli intenti della “letteratura potenziale”.

Che cos’è la letteratura potenziale?

Dirò subito che si tratta della cosa a cui si dedica un gruppo fondato tre anni fa da Françoise Le Lionnais, composto di dieci membri e che ha preso il nome di Ouvroir de littérature potenti elle (Opificio di letteratura potenziale).

Ouvroir perché intende operare, Littérature perché si tratta di letteratura.

Potentielle: la parola va intesa con diverse accezioni che risulteranno, spero, da questa esposizione.

Sinteticamente: OULIPO.

Qual è lo scopo dei nostri lavori?

Proporre agli scrittori nuove “strutture”, di natura matematica, oppure inventare nuovi procedimenti artificiali o meccanici, contribuendo all’attività letteraria: supporti dell’ispirazione, per così dire, oppure, in un certo senso, un aiuto alla creatività. […]

Adesso dirò che cos’è o, meglio, che cosa crede di essere l’OULIPO.

Le nostre ricerche sono:

1) Ingenue: uso la parola ingenuo nel suo senso perimatematico, come si dice la teoria ingenua degli insiemi. Procediamo senza troppo sottilizzare. Cerchiamo di dimostrare il movimento camminando.

2) Artigianali, ma questo non è fondamentale. Ci dispiace di non poter disporre di macchine: lamento continuo nel corso delle nostre riunioni.

3) Divertenti: almeno per noi. Certuni le trovano di una “sordida noia”, ma questo non dovrebbe spaventarvi perché non siete qui per divertirvi. Insisterò tuttavia sul qualificativo “divertente”. È certo che alcuni nostri lavori possono sembrare dei semplici scherzi o semplici jeux d’esprit, analoghi a certi “giochi di società”.

(Raymond Queneau, L’opificio di letteratura potenziale, in Segni, cifre, lettere e altri saggi, trad. Giovanni Bogliolo, Einaudi, 1981).

Scrivere (IL METODO LE TECNICHE, GLI ESERCIZI), Fabbri Editori, 1993/1997.

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